IL "DERBY DELLA LANA": LE SIFDE LANEROSSI - MARZOTTO TRA VICENZA, VALDAGNO E...SCHIO

Il Football importato dai marinai inglesi nella penisola italica alla fine del 1800 termina la sua parabola “pioneristica” o “semiprofessionale” verso gli anni '30 del secolo scorso quando l’industria italiana cominciò ad investire, parte dei grandi ricavati dalla ricostruzione post-bellica, nelle attività socio-sportive. Gli imprenditori più facoltosi cominciarono ad acquistare le società calcistiche entrando direttamente come “proprietari” o fondandone di nuove attraverso strutture e centri di “Dopolavoro Aziendale”, incentivati dalle politiche del Fascismo che sulla cura della mente e del corpo cercava di mantenere alto il proprio consenso popolare. Il crescente interesse che il calcio acquisisce in quell'epoca culmina con la doppia vittoria italiana alla Coppa del Mondo del ’34 e ’38.
Successe così che realtà importanti come la Falck, la Necchi, la Rizzoli e l'Alfa Romeo, la Cinzano, la FIAT, la Siai Marchetti, la Marzotto, la M.A.T.E.R., i Cantieri Tosi,  la Lanerossi, solo per citare alcuni esempi, misero “a stipendio” i migliori giocatori del loro territorio, sopratutto giovani in cerca di affermazione e vecchi guerrieri a fine carriera di ritorno a svernare verso le serie minori magari con la sicurezza poi di un posto in ufficio, attrezzando dei veri e propri “squadroni”. Solo per fare un esempio, Valentino Mazzola cominciò la sua carriera in Serie C nell’Alfa Romeo Milano, prima del grande salto in A con Venezia e poi con il Grande Torino. 
Questo abbinamento sportivo-industriale toccò l’apice proprio nella provincia di Vicenza, grazie a due realtà industriali tra le più grandi ed antiche in ambito tessile europeo. Parliamo della Marzotto e della Lanerossi che a partire dagli anni ’50 arrivarono ai massimo livelli del calcio italiano dando vita, in Serie B, ad epiche sfide che furono ribattezzate i “Derby della Lana”.

GLI ANNI ’30 e ’40
NASCE LA RIVALITÀ VICENZA - MARZOTTO: L’APERITIVO “CINQUE A ZERO” 
La prima a cimentarsi nel “giuoco del calcio” fu la Marzotto che nel 1926 formò due squadre calcistiche: il Dopolavoro Aziendale Marzotto Valdagno in Veneto e il C.R.A.L. Marzotto Manerbio nella sede staccata tessile funzionante n Lombardia. Il Marzotto Valdagno raggiunge la prima storica promozione in Serie C al termine della stagione 1935-36 mentre la Marzotto Manerbio riesce nella stessa impresa cinque anni più tardi.
Fu proprio nella stagione 1936-37 che nacque la rivalità calcistica tra Vicenza e Valdagno, con le due squadre che si affrontano per la prima volta nel campionato di Serie C e quindi un ventennio prima che la Lanerossi leghi il proprio nome al club biancorosso vicentino. 
In quella stagione si registra una doppia vittoria biancoceleste: 1-0 al “Littorio” (poi “Menti”) e 2-1 al “Mussolini” (poi “Fiori”) di Valdagno. Biancocelesti in sesta posizione davanti al Vicenza che non riesce ad andare oltre il nono posto. Padova promosso in B.
Nel 1937-38 il Vicenza restituisce lo sgarbo rifilando ai cugini lanieri una doppia netta sconfitta: 2-0 a Valdagno e addirittura un sonoro 4-0 nel capoluogo berico. Vicenza ottimo secondo in classifica dietro la SPAL promossa in B. Marzotto in decima piazza. 
Nel 1938-39 la storia si ripete. Doppia vittoria biancorossa anche se di misura: 2-1 a Vicenza e 1-0 a Valdagno. Vicenza terzo dietro Udinese, promossa in B, e Treviso. Marzotto quinto, distante solo tre punti dal Vicenza.
La sfida tra Marzotto e Vicenza cominciò, anno dopo anno, ad assumere contorni molto sentiti, specialmente dalla tifoseria biancoceleste che attendeva il giorno dei derby come un evento imperdibile. 
La stagione 1939-40, segnò anche l’ingresso dello Schio in Serie C. Il derby “laniero” vicentino diventa quindi triplo. Il Vicenza domina alla grande quel campionato ottenendo la promozione in Serie B, distanziando il Mestre di otto punti. Marzotto ottimo in terza posizione e Schio salvo a fatica grazie anche alle rinunce, a campionato in corso, di Legnago e Sacile, relegate agli ultimi due posti della classifica. Il Vicenza però sporca quella stagione trionfale con una macchia indelebile. Dopo aver vinto di misura per 1-0 in casa il derby di andata con il Marzotto, viene seppellito davanti ai 3.000 spettatori del “Fiori” per 5-0. Una vittoria epica per il Marzotto che la leggenda dice celebrarsi ancora oggi in qualche storico bar di Valdagno con un aperitivo chiamato appunto “il Cinque a Zero”.  Da segnalare che in campo per il Marzotto quel giorno giocava un giovane debuttante, tale Alfonso Santagiuliana che diventerà una bandiera biancorossa (313 presenze e 15 reti) e giocherà anche con il grande Torino nella stagione 1945-46 vincendo lo Scudetto insieme all’altro vicentino Maroso (Romeo Menti in quella stagione militava nella Fiorentina).

IL PRIMO VERO “DERBY DELLA LANA”: LANEROSSI SCHIO - MARZOTTO VALDAGNO
Con il Vicenza appena promosso in B, Schio e Marzotto restano nello stesso girone della Serie C. Proprio nella stagione sportiva 1940-41, la Lanerossi decide di entrare nel mondo del calcio, legando il suo marchio di fabbrica a quello della squadra della propria città, Schio (oltre che del Piovene Rocchette militante nelle serie minori, dove esisteva un altro stabilimento produttivo). 
Pochi sanno, quindi, che i primi veri “Derby della Lana”, intesi come sfida tra Lanerossi e Marzotto, furono giocati tra Schio e Valdagno. 
Il primissimo “Derby della Lana “ in assoluto va in scena allo Stadio “Littorio” di Schio (oggi “De Rigo”) il 22 Settembre 1940 per il turno preliminare di Coppa Italia: vittoria esterna di misura (0-1)  per il Marzotto che prosegue poi nell’avventura di Coppa Italia fino al 3° turno eliminato da un Padova fuori portata. In campionato, però, le cose vanno diversamente. Il Lanerossi Schio espugna il “Fiori” per 0-1 nella gara di andata, mentre è pari (1-1) nel match di ritorno in Val Leogra. Fu quella la miglior stagione di sempre degli scledensi in Serie C: secondi in classifica, a due incollature dagli istriani della Fiumana promossi in Serie B. Marzotto Valdagno ben distanziato in sesta posizione. 

A CAVALLO DEL CONFLITTO BELLICO
Da quel momento, contando che il calcio si ferma per la drammaticità delle vicende belliche solo nella stagione 1944-45, Lanerossi Schio e Marzotto Valdagno si affrontano in Serie C e nel campionato di Guerra 1943-44. In quel periodo Schio sfiora nuovamente la promozione in B. 
Alla fine della stagione 1947-48, con la riorganizzazione dei campionati, le strade sportive di Marzotto e Lanerossi si separano: gli scledensi retrocedono in Promozione, abbandonano definitivamente le categorie professionistiche mentre il Marzotto resta in Serie C, lavorando negli anni per costruire la squadra che riuscirà ad ottenere il grande salto in serie B che avviene alla fine di una estenuante stagione 1950-51. 
Non basta il campionato, infatti, per decretare chi è più forte tra Marzotto e Palazzolo. Occorre uno spareggio in gara unica a Ferrara. Il Marzotto ne ha di più e sconfigge per 3-1 la Marzoli Palazzolo grazie ai sigilli di Svorinich, Bulgarelli e ad un’autorete lombarda. Evento storico per Valdagno che frequenterà la B per dieci stagioni filate. 




1951-52 - TORNA IL DERBY VICENZA - MARZOTTO 
Nell’annata sportiva 1951-52, il Marzotto raggiunge, quindi, il Vicenza in serie B.
Nonostante le due squadre si equivalgano navigando nelle acque mosse di centro bassa classifica, il Vicenza fa sue entrambe le combattutissime sfide: 2-1 al Menti (reti biancorosse di Onorato e Lerici, Forlani per i biancocelesti) e vittoria per 2-3 in un match al cardiopalma allo stadio dei “Fiori” che in quella stagione arriva ad avere la versione attuale con la capienza di 8.000 persone grazie alla costruzione della tribuna Est. Il match vede un parziale 2-0 biancoceletse con Scagliarini e Remonti in rete. Poi la rimonta vicentina grazie alle autoreti di Forlani e Svorinich oltre al rigore realizzato da Caciagli. Classifica finale con il Marzotto salvo all’ultima giornata con 26 punti e Vicenza poco sopra con 28 punti. 

1952-53
Nel 1952-53 il trend cambia in positivo per il Marzotto che, rinforzato dagli arrivi dello storico “bomber” biancorosso Bruno Quaresima e di Alberto Marchetti (ex Fiorentina e Vicenza), sembra prendere confidenza con la categoria, navigando stabilmente nelle zone medio-alte della graduatoria. Mentre un anonimo Vicenza arranca al limite della zona retrocessione. I due derby sono combattutissimi e terminano con uno 0-0 nell’andata del “Menti” ed un perentorio 2-0 a favore del Marzotto allo stadio dei “Fiori”, grazie all’uno-due autografato Masiero e Simoncello in un drammatico minuto biancorosso tra le caselle 67 e 68. 
A fine stagione Marzotto Valdagno è ottavo in graduatoria con 36 punti e Vicenza solo dodicesimo staccato di 4 lunghezze dai cugini biancocelesti.  



1953-54
La stagione 1953-54 è quella del ritorno in pompa magna del “Derby della Lana” per la prima volta in Serie B e per la prima volta giocato tra le città di Vicenza e Valdagno sotto le insegne, rispettivamente di Lanerossi e Marzotto.
Entrambe le squadre si sono attrezzate per disputare un ottimo campionato con velleità di ascesa alla massima serie nazionale. Quaresima lascia Valdagno e riprende per la terza volta la strada di Vicenza (245 presenze e 58 goal totali per lui in biancorosso) dove a fine stagione chiuderà una carriera di altissimo livello che lo vede vestire anche le maglie di Inter, Spal e Fiumana. 
Il Marzotto ingaggia un altro bomber ex biancorosso, il piemontese Giuseppe Marchetto (in A con il Torino post-Superga), sistemando il reparto avanzato grazie anche all’arrivo di Enzo Occhetta dal Siracusa che diventerà uno dei beniamini dei tifosi biancocelesti. Si fermerà in rivà all’Agno per 5 stagioni, mettendo insieme 151 presenze e 15 reti, prima di vestire le gloriose maglie del Milan e del Genoa in Serie A.
Sia Lanerossi che Marzotto si trovano a lottare fino alle ultime giornate per la promozione in Serie A che sarà ad appannaggio di Catania e Pro Patria (dopo vittorioso spareggio con il Cagliari). Marzotto a soli 2 lunghezze dagli spareggianti sardo-lombardi mentre il Lanerossi si attarda di ulteriori 2 punti dai valdagnesi. Il derby di andata si gioca alla quinta giornata,  l’11 Ottobre 1953. Uno stadio dei “Fiori” colmo all’inverosimile è teatro di una epica vittoria per i biancocelesti: 1-0 il primo tempo grazie alla rete di Remonti e match abbastanza equilibrato fino all’80° quando i biancorossi subiscono l’uno-due definitivo in tre minuti firmato da Deprati e ancora Remonti.
Il derby di ritorno si gioca al “Menti” il 28 Febbraio 1954 ed il match non si schioda da uno scialbo 0-0. Non bastano Savoini e Campana, assenti nella gara di andata, per spingere il Lanerossi verso la vittoria. Il Marzotto impernia la propria difesa sul valdagnese futuro interista Fongàro e su di un centrocampo di grandissima qualità formato dall’istriano Svorinich (195 presenze in B con il Marzotto), dall’altro futuro interista Enea Masiero, dal talentuoso Occhetta e dall’incursore Remonti, a supporto dal tridente d’attacco Grisa - Novali - Bressa.


Nel frattempo la primavera biancorossa trionfa nel suo primo “Viareggio” vincendo per 2-1 la finale contro la Juventus in diretta RAI. I protagonisti di quell’evento iniziano ad affacciarsi in prima squadra dando nuova linfa e apportando notevole qualità: ecco Vicini, Prior, Pavinato, Gigi Menti, Luison e Campana. 





1954-55
Tutt’altra storia nella stagione 1954-55 con un super Vicenza che grazie agli innesti di Sentimenti, Giaroli ed all’inserimento in pianta stabile nell’undici titolare del giovane Pavinato sistema la difesa, con l’arrivo di Moro completa un centrocampo di grande spessore con Bonci e Lancioni e grazie al tridente Motta (giunto dal Legnano in A, 15 reti a fine stagione per lui) - Manzardo (7 reti) e Testa (6 reti), ottimamente supportati dalle “riserve” Vicini e Campana (6 reti ciascuno anche per loro), riesce a centrare la vittoria del campionato cadetto e tornare dopo 7 stagioni in Serie A. Il Marzotto conserva invece l’intelaiatura della stagione precedente e ottiene un onorevole ottavo posto con gli unici inserimenti dell’ex bandiera biancorossa Alfonso Santagiuliana, ultima stagione per lui, e di bomber Biagioli dal Torino (ex Fiorentina), miglior realizzatore di sempre nella storia del Marzotto Valdagno in Serie B (83 presenze 36 reti) insieme a Mosca. 


Entrambi i derby sono ad appannaggio biancorosso con lo stesso risultato di misura 1-0. Il match di andata si disputa al “Menti” il 17 Ottobre 1954.
Ecco il tabellino del match:
LANEROSSI - MARZOTTO 1-0
LANEROSSI VICENZA: Sentimenti, Giaroli, Pavinato, Moro, Lancioni, Bonci; Manzardo, Vicini, Testa, Miglioli, Motta. 
MARZOTTO: Servidati, Fongàro, Zanoni, Masiero, Santagiuliana, Svorinich; Deprati, Fiorio, Marchetto, Occhetta, Novali. 
Reti: 88’ Miglioli (L)

La gara di ritorno al “Fiori” si disputa il 27 Marzo 1955 e le formazioni schierate sono le seguenti: 
MARZOTTO - LANEROSSI VICENZA - 0-1
MARZOTTO: Vecil, Scarrone, Zanoni, Masiero, Svorinich, Sacchiero; Novali, Fiorio, Marchetto, Occhetta, Ruffinoni. 
LANEROSSI VICENZA: Sentimenti, Giaroli, Pavinato, Moro, Lancioni, Bonci; Manzardo, Campagnoli, Campana, Miglioli, Motta. 
Reti: ’42 Campana (L)
Fu questo l’ultimo “Derby della Lana” ufficiale.
Da quel momento le strade del Lanerossi Vicenza e del Marzotto Valdagno si separeranno, a livello DI ufficiale, per sempre. Lanerossi Vicenza sempre nelle categorie nobili del calcio italiano mentre il Marzotto toccherà il suo apice con il 4° posto in Serie B della stagione 1957-58 fino all’amara retrocessione in Serie C della stagione 1960-61 e alla caduta tra i dilettanti nella stagione 1969-70, anno in cui si scinderà lo storico abbinamento tra la squadra biancoceleste e l’azienda tessile Marzotto.

GLI ULTIMI FUOCHI: ANNI ’80
Gli ultimi strascichi dei grandi “Derby della Lana” degli anni ’50 si rivivranno solo in alcune sfide amichevoli pre-stagionali che il Lanerossi Vicenza disputa tra fine anni ’70 ed inizio anni ’80 a Valdagno quando lo stadio dei “Fiori” torna ad essere gremito come ai lontani tempi della Serie B. Nel 1979 quando in campo c’è un certo Paolo Rossi e poi ad inizio anni ’80 con il Vicenza disperatamente proteso a cercare il ritorno nelle categorie nobili del calcio che conta.
In particolare, da raccontare, è certamente l’amichevole del 20 Agosto 1981 con il Lanerossi Vicenza appena retrocesso in Serie C1 ed il Valdagno militante in Serie D con ambizioni di risalita tra i professionisti. 4.000 presenze sugli spalti del “Fiori” e pubblico molto caldo. Massimo Briaschi porta in vantaggio il Lane nel primo tempo ma il Valdagno non dimostra timori reverenziali. Sospinto dal proprio pubblico si rende varie volte pericoloso sfiorando il pari grazie all’ex biancorosso Berti. Vicenza nel secondo tempo è alle corde ma sembra resistere. Fino a quando il diciottenne Caffoni, vicentino purosangue ed ultrà biancorosso, appena messo in campo da mister De Mani ed al debutto assoluto con la maglia del Valdagno, vince un vigoroso tackle con il portiere biancorosso Di Fusco, lanciatosi in uscita disperata sui suoi piedi: la palla gli colpisce il basso ventre ed entra in porta per suggellare l’1-1 finale. Come riportato nel ritaglio del Giornale di Vicenza dell’epoca, Caffoni dopo la rete si inginocchia “alla Brasiliana” sotto la tribuna Ovest gremita. Ma come confesserà il giocatore qualche tempo dopo, altro che esultanza “brasiliana”…un vero e proprio goal realizzato di “minchia” che gli aveva provocato un dolore lancinante tale da non poter più correre…

Così si chiuse, tra il tripudio dello stadio dei "Fiori", l’ultimo vero, combattuto “Derby della Lana”














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