ADIOS EZIO. L'INNARIVABILE LEGGENDA




Stavo procedendo in auto da Arzignano verso Vicenza nel primo pomeriggio di oggi quando, cambiando distrattamente canale tra le strade deserte, càpito su Radio Rai dove stanno dando in diretta una notizia che mi lascia spaesato.
Incredulo. Basito. "No, non può essere" - penso - "Ezio Vendrame non può essersene andato".
Ed Invece si. Stanno parlando proprio di lui alla radio.
Resto per qualche secondo sospeso nel vuoto. Non pensi mai che un Mito possa volare in cielo. Già, Ezio. Il Mito. Ezio la presenza eterea, mitologica e divina nell'immaginario collettivo di tutti i ragazzi vicentini degli anni '60 e '70. L'inarrivabile. In campo e fuori. Si. Ezio. Il Funambolo. l'Anticonformista capellone, con barba e chitarra. Il Guerrigliero dalle sembianze del Che Guevara. Lo Sregolato con la gallina al guinzaglio in centro a Vicenza. L'Anti-Sistema che non si allena e non gioca la domenica perché qualcuno lo ha fatto incazzare. L'Ezio del "se mi mandi in tribuna godo". Il Poeta. L'Oppositore. L'uomo che non sprecava istanti della sua vita per dire banalità.
Il vero Dio Biancorosso del Pallone.
Più di Vinicio, più di Paolo Rossi.
Forse solo come "Meo" Menti, volato anche lui tra gli "Inarrivabili" insieme agli altri Eroi del Grande Torino.
Chiamiamole coincidenze della vita. Chiamiamola casualità. Chiamiamolo Dio, Giano, o Allah.
La cosa incredibile è che, oggi pomeriggio, sto ascoltando la notizia della morte di Ezio Vendrame proprio mentre transito sulla statale 13, all'Olmo di Creazzo, proprio davanti alle finestre di quella saletta riservata della Trattoria "de Gobbi" dove, una sera di Febbraio del 1994, ebbi modo di conoscerlo. Già, la Trattoria "de Gobbi". Il suo covo vicentino. Dove i muri possono raccontare un bel pezzo della sua vita se solo potessero parlare. Dove passava spesso a salutare il suo fraterno amico Luigino. Dove, di tanto in tanto, radunava i suoi amici vicentini per ritrovare quello che probabilmente è stato il momento più felice della sua carriera sportiva e della sua vita personale. Fu proprio in una di quelle serate che, grazie all'amico comune Gianni Montagna, in arte "Kubala", realizzai uno dei sogni di bambino. Conoscere Vendrame. Serata intima e meravigliosa. Una decina di persone. Calcio, politica, la chitarra di Kubala. C'era Gianmauro Anni, indimenticabile giornalista sportivo e cantatore di storie di calcio e calciatori; c'erano un paio di giocatori del Lanerossi di allora. Forse Stefano Civeriati e Maurizio Ferrarese, se non ricordo male.
Ad un certo punto, Ezio guardò me e mia morosa dell'epoca, Barbara, dicendomi qualcosa che non mi sarei mai aspettato, lì ed in quel momento mentre parlavamo di tutt'altro: "Voi due avete voluto percorrere la strada più facile. Ed avete perso per sempre il bene più prezioso: la vostra Amicizia".
Minchia. Restai in silenzio. Come uno schiaffone ben piazzato. Non capii subito cosa voleva dire. Ma, a posteriori, si. Perfettamente. E solo poi realizzai che, in quel momento, Ezio mi aveva fatto un grande dono. Si. Proprio in quel momento, mi aveva donato la sua Essenza.
La sua sconvolgente, profonda, antagonistica visione della Vita. E con sé, un pezzo della sua Anima, che custodisco, da allora, gelosamente dentro di me.


L'ultima volta che lo vidi fu a Lignano Riviera. Estate 1996. Pizzeria "da Michele". Lo trovai li per caso, una sera, mentre aspettavamo entrambi le pizze da asporto. Ci bevemmo una birra, parlando di Vicenza e degli amici comuni.
Poi, con le pizze in mano, ripartimmo verso le nostre rispettive case. Fuori dalla Pizzeria scoppiai in una risata fragorosa. Lui , Ezio Vendrame, i cartoni delle pizze non li teneva come noi comuni mortali sul palmo della mano ma sotto braccio, in verticale come dei libri. Tant'è che il pomodoro e la mozzarella, dopo pochi passi, cominciarono a colargli sui jeans e sull'asfalto attraverso i fori laterali.
Mi guardò e sorrise compiaciuto. Non si scompose e proseguì verso casa, senza cambiare minimamente la postura delle pizze, proprio come se fosse così che lui aveva sempre fatto.
Adios Ezio.
Nè George Best, nè Gigi Meroni.
Solo Ezio Vendrame.
L'Inarrivabile Leggenda.
GP


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